Una stella cometa illuminata che cala lentamente sulla baia di Amalfi: dal grappolo di case del rione Sant’Antonio fin giù al molo della Darsena. La suggestione è tutta nella notte di Natale quando si ripeterà un rito interrotto una decina di anni fa e di cui, nel corso del tempo, parlarono più volte persino tv e giornali nazionali. Tanto era affascinante quella tradizione che si ripeteva il 24 dicembre e il 6 di gennaio. Dal 2009 la stella cometa ad Amalfi non brilla più come invece era accaduto ininterrottamente per decenni quando quel fascio di luce scivolando su un filo d’acciaio attraversava tetti e terrazzi prima di fermarsi di fronte alla cattedrale. Giungeva dal Monte Tabor che si trasformava in una piedigrotta di luci e di colori. Ora quell’evento ritornerà in un’altra cornice. Ancora più suggestiva, come la baia di Amalfi. Qui la notte del 24 dicembre, alle 23.45 in punto, dal rione Sant’Antonio tornerà ad accendersi la luce del Natale grazie a un articolato progetto predisposto dall’amministrazione di Amalfi che ha voluto ripristinare una tradizione cara agli amalfitani. “La calata della stella cometa è stata sempre una di quelle tradizioni fortemente sentite dagli amalfitani oltre che attesa dai tanti turisti che a Natale sono ospiti della città. Per questo non poteva finire nel dimenticatoio – spiega l’assessore alla cultura e alle tradizioni, Enza Cobalto – Ci siamo adoperati per individuare una soluzione alternativa al percorso originario e riteniamo che la nuova stella luminosa che attraverserà la baia di Amalfi la notte del 24 dicembre avrà una suggestione maggiore. Dopo alcuni anni di stand by ritorna un rito che arricchisce e impreziosisce il natale amalfitano“.
Un rito, per pochi, una tradizione per tanti. Ma soprattutto una grande attrazione per i turisti che a centinaia torneranno ad Amalfi la notte di Natale. «Qui un’enorme stella risplendente di fuochi d’artificio appare d’improvviso alta sulla città alla mezzanotte della vigilia di Natale e lentamente discende, per mezzo di un cavo, lungo le pendici della montagna, fino alla piazza della cattedrale, illuminando la città come se fosse un gigantesco presepe napoletano, una Betlemme italianizzata in dimensioni umane» Così, nel gennaio del 1970, il corrispondente da Roma del The Times aprendo il commento politico che La Stampa riservava ai giornalisti stranieri. Peter Nichols la notte del 24 dicembre del 1969 assistette a quell’evento mischiato tra la folla insieme con i suoi familiari. E tanta fu la suggestione che decise di aprire il suo commento politico sulla situazione italiana, scritto all’indomani del messaggio del capo dello Stato, proprio con la tradizione della stella luminosa. E il suo articolo si intitolava proprio “La cometa di Amalfi”. Perché quella notte andarono in scena un rito, una tradizione, uno spettacolo. Tre fattori che Amalfi ritroverà il 24 dicembre con la cometa sul mare della città.