«Per descrivere le rive del mare di Amalfi secondo una fotogenia tradizionale dovrebbero bastare le pubblicazioni turistiche, le sequenze dei documentari».
Lo sapeva bene Salvatore Quasimodo, quando scrisse il suo Elogio di Amalfi, che non era però così. Perché le rive del mare della città offrono suggestione e incanto. A cominciare dalla più ampia delle sue spiagge: la Marina Grande ai piedi del lungomare che si apre come un anfiteatro sul Mediterraneo.Quattro sono gli stabilimenti balneari mentre le due estremità dell’arenile sono destinate al libero utilizzo con possibilità di noleggio di attrezzature.
La costa, selvaggia e frastagliata, dopo l’arenile delle Sirene (anche qui l’accoglienza è garantita presso lo stabilimento balneare) che il mare regala alle spalle dell’antico porto e a ridosso della grotta naturale detta di Sant’Andrea, offre piccole cale mondane e solitarie accessibili via mare o percorrendo lunghe scale a gradoni.
Quattrocento circa ne occorrere per arrivare fin giù alla spiaggia di Duoglio dove in estate tre stabilimenti balneari (uno dei quali a servizio dell’hotel Excelsior) offrono accoglienza e noleggio di attrezzature per gli sport d’acqua, quali immersioni, windsurf e canoa. Poco oltre la spiaggia di Santa Croce situata in un suggestivo anfratto naturale ai piedi della colonna montuosa dei Lattari. Due, qui, sono le attività che in estate operano a servizio del turismo.
Svoltato il promontorio su cui si erge la Torre di Vettica l’ultimo arenile che ricade nel territorio di Amalfi è quello de La Vite. Anche questo, bello e suggestivo, offre servizi di accoglienza e di ristoro.