La notte di Amalfi brilla più luminosa. Direttamente dagli USA, arriva sul palco di Amalfi in Jazz una leggenda vivente, Kenny Garrett, riconosciuto come uno dei più brillanti e influenti maestri viventi del jazz moderno, tra i migliori interpreti del post-bop jazz.
Vincitore del GRAMMY® Award con il suo ultimo lavoro discografico “Sounds From The Ancestors”, Kenny, musicista e compositore, è tra le guest star internazionali più attese di Amalfi in Jazz, la rassegna promossa dall’amministrazione guidata dal Sindaco Daniele Milano, inserita nel più ampio cartellone di Amalfi Summer Fest.
Venerdì 15 luglio alle ore 22 in Piazza Duomo, con Kenny Garrett al sassofono alto e tenore e flauto, Corcoran Holt al basso acustico, Rudy Bird alle percussioni, Keith Brown al piano e Ronald Bruner alla batteria.
“Siamo onorati di ospitare ad Amalfi un artista straordinario come Kenny Garrett che, con il suo sassofono, ha suonato con i più grandi al mondo – sottolinea il Sindaco Daniele Milano – Il successo dell’esordio della scorsa settimana di Amalfi In Jazz ci ha fatto percepire il desiderio del pubblico di tornare a sorridere e a vivere la socialità all’insegna dei legami. Abbiamo immaginato un cartellone in crescendo, in risposta ad una platea internazionale, che si snoderà per tutta l’estate, declinato su tutte le fasce di età. Il nostro obiettivo è rendere la permanenza ad Amalfi un momento indimenticabile”.
La grande musica suonata dal vivo sarà protagonista indiscussa di Amalfi in Jazz. Kenny Garrett presenterà, oltre ai grandi successi, anche il disco “Sounds From The Ancestors”, in cui riunisce numerosi artisti di fama internazionale provenienti da generi come blues, jazz e soul-funk: il cantante Jason Kay e il bassista Stuart Zender dei Jamiroquai, il trombettista Donald Byrd, il chitarrista e produttore Ronny Jordan, il pianista Ramsey Lewis, il trombettista Freddie Hubbard, il sassofonista Branford Marsalis, la cantante Meshell Ndegeocello e molti altri.
Un album dalle mille sfaccettature. La musica, tuttavia, non si colloca all’interno degli stretti confini del linguaggio jazz, il che non sorprende considerando che il sassofonista e compositore contralto riconosce artisti del calibro di Aretha Franklin e Marvin Gaye come pietre di paragone significative. Simile al modo in cui l’LP seminale di Miles Davis, On the Corner, ha sovvertito le sue principali luci guida – James Brown, Jimi Hendrix e Sly Stone – quindi ha creato il proprio universo unico, poliritmico, carico di groove e ricco di improvvisazioni: “Sounds From The Ancestors” occupa il proprio spazio con chiarezza intellettuale, ingegno sonoro e peso emotivo.
“L’idea iniziale era di ottenere alcuni dei suoni musicali che ricordavo da bambino, suoni che sollevano lo spirito, come John Coltrane, ‘A Love Supreme’, Aretha Franklin o Marvin Gaye – spiega Garrett – Quando ho iniziato a pensare a loro, ho capito che era lo spirito dei miei antenati“. In effetti, Sounds From The Ancestors riflette la ricca storia del jazz, dell’R&B e del gospel della sua città natale, Detroit. Ancora più importante, però, risuona la moderna vivacità cosmopolita, in particolare l’inclusione di musica proveniente da Francia, Cuba, Nigeria e Guadalupa.
La carriera di Kenny Garrett inizia nel 1978 quando viene chiamato dall’orchestra di Duke Ellington diretta dal figlio di Duke, Mercer Ellington. Tre anni dopo suona con Mel Lewis e successivamente con Dannie Richmond.
Nel 1984, registra il suo primo album come leader. Tante le nominations al Grammy. Durante la sua carriera ha suonato e inciso con grandi personaggi del jazz come Miles Davis, Freddie Hubbard, Woody Shaw, McCoy Tyner, Pharoah Sanders, Brian Blade, Marcus Miller, Herbie Hancock, Bobby Hutcherson, Ron Carter, Elvin Jones, Kenny Kirkland, and Mulgrew Miller.